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Spero in una resurrezione, resurrectio latina, una resurrezione laica, in cui finalmente si dia spazio allo spirito ed ai valori dell'uomo.
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La mia materia è una materia povera, molte volte io metto oggetti che hanno quasi una vita biologica, specialmente nelle installazioni e mi piace proprio vedere questo processo che in un certo senso si pietrifica con alcuni elementi.
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Quando la mia solitudine
non sarà più di alcuno
lasciate la porta aperta
il giorno racconterà di me.
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Inseguivo la mia immagine e basta.
Non ho più un padre per raccontarlo.
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Noi, i testimoni
di un antico racconto
circondiamo la madre.
Altri racconteranno
domani.
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Dal sapore aspro
della vita
inseguo
traguardi lontani
lasciatemi
vivere ancora.
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Lentamente muore in me
l'idea di essere idea
per sopravvivere all'idea
di non essere idea.
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La stanza del padre, la stanza delle meraviglie, la stanza del sogno, la stanza dei miracoli e via dicendo. Ho intitolato le mie opere ripetendo sempre "la stanza". Questo mi è rimasto dentro quando da bambino sentivo ripetere dai miei genitori: apri la stanza, esci dalla stanza, chiudi la stanza e via dicendo. Così, da adulto ho voluto ripetere questo motivo che mi è rimasto nel cuore, intendendo "la stanza" come luogo dell'anima. Oggi, a distanza di anni, vorrei sentirmi dire dinanzi ad una mia opera: apri la stanza e rifletti.