Biografia di Gian Carlo Riccardi

Nazione: Italia
Gian Carlo Riccardi nacque a Frosinone il 21 ottobre 1933 e morì sempre a Frosinone il 7 febbraio 2015. Fu pittore, caricaturista, regista teatrale, performer, scultore, docente di costume e storia dell'arte, scrittore, autore di opere pubbliche ed urbanistiche.
Figlio dell'avvocato Armando Riccardi e della pianista Rosa Amati, fu il primogenito di cinque figli. Dopo aver manifestato già dall'infanzia una spiccata predisposizione per l'arte e aver conseguito la maturità classica, nel 1961 si diplomò in Scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Roma di Via Ripetta. Successivamente, conseguì il diploma in Regia Teatrale e Cinematografica presso il Centro Sperimentale di Roma.
La sua carriera fu caratterizzata da una grande versatilità e interdisciplinarietà tra le arti. "Un pittore teatrante o un teatrante pittore...", così il critico d'arte Enrico Crispolti definì difatti Gian Carlo Riccardi.
Tra gli anni '60 e '70 lavorò presso la Rai come assistente scenografo di Carlo Cesarini da Senigallia, operò contestualmente come caricaturista per riviste satiriche come Il Travaso delle Idee, Il Bertoldo, La Tribuna Illustrata e L'Estro e fu tra i fondatori della rivista culturale Dismisura.
Nel 1961 diede vita a Frosinone al Gruppo Teatro Laboratorio Arti Visive e l'anno successivo al Teatro Club, dove allestì performance artistiche e spettacoli teatrali. Alla fine degli anni '60 contribuì, insieme ad altri artisti come Giancarlo Nanni, Manuela Kustermann, Giuliano Vasilicò, Pippo Di Marca e Valentino Orfeo alla nascita del Teatro La Fede a Roma.
Nel corso degli anni, collaborò attivamente con figure di spicco del panorama artistico e culturale come Carmelo Bene, Memè Perlini, Pino Pascali, Nino De Tollis e Federico Torriero.
Tra le sue opere e contributi spiccano le sue performance teatrali, incentrate sulla gestualità e la condizione dell'uomo contemporaneo, le sue opere grafiche e pittoriche, spesso orientate verso l'astratto ed il surreale, e le sue sculture e installazioni, talvolta realizzate con materie povere e motivi cromatici. Le sue opere sono state esposte in diverse mostre personali e collettive in Italia e all'estero.
Ha scritto anche numerosi testi poetici e in prosa, esplorando temi come il surreale, la memoria, l'infanzia e la "nonnitudine". Gian Carlo Riccardi è morto il 7 febbraio 2015 nella sua città natale. Il suo lavoro sperimentale e incessante lo inserisce tra i più significativi artisti del secondo Novecento.
Figlio dell'avvocato Armando Riccardi e della pianista Rosa Amati, fu il primogenito di cinque figli. Dopo aver manifestato già dall'infanzia una spiccata predisposizione per l'arte e aver conseguito la maturità classica, nel 1961 si diplomò in Scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Roma di Via Ripetta. Successivamente, conseguì il diploma in Regia Teatrale e Cinematografica presso il Centro Sperimentale di Roma.
La sua carriera fu caratterizzata da una grande versatilità e interdisciplinarietà tra le arti. "Un pittore teatrante o un teatrante pittore...", così il critico d'arte Enrico Crispolti definì difatti Gian Carlo Riccardi.
Tra gli anni '60 e '70 lavorò presso la Rai come assistente scenografo di Carlo Cesarini da Senigallia, operò contestualmente come caricaturista per riviste satiriche come Il Travaso delle Idee, Il Bertoldo, La Tribuna Illustrata e L'Estro e fu tra i fondatori della rivista culturale Dismisura.
Nel 1961 diede vita a Frosinone al Gruppo Teatro Laboratorio Arti Visive e l'anno successivo al Teatro Club, dove allestì performance artistiche e spettacoli teatrali. Alla fine degli anni '60 contribuì, insieme ad altri artisti come Giancarlo Nanni, Manuela Kustermann, Giuliano Vasilicò, Pippo Di Marca e Valentino Orfeo alla nascita del Teatro La Fede a Roma.
Nel corso degli anni, collaborò attivamente con figure di spicco del panorama artistico e culturale come Carmelo Bene, Memè Perlini, Pino Pascali, Nino De Tollis e Federico Torriero.
Tra le sue opere e contributi spiccano le sue performance teatrali, incentrate sulla gestualità e la condizione dell'uomo contemporaneo, le sue opere grafiche e pittoriche, spesso orientate verso l'astratto ed il surreale, e le sue sculture e installazioni, talvolta realizzate con materie povere e motivi cromatici. Le sue opere sono state esposte in diverse mostre personali e collettive in Italia e all'estero.
Ha scritto anche numerosi testi poetici e in prosa, esplorando temi come il surreale, la memoria, l'infanzia e la "nonnitudine". Gian Carlo Riccardi è morto il 7 febbraio 2015 nella sua città natale. Il suo lavoro sperimentale e incessante lo inserisce tra i più significativi artisti del secondo Novecento.
Frasi di Gian Carlo Riccardi
Abbiamo un totale di 6 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Spero in una resurrezione, resurrectio latina, una resurrezione laica, in cui finalmente si dia spazio allo spirito ed ai valori dell'uomo.
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