Biografia di Vilfredo Pareto
Nazione: Italia
Vilfredo Federico Damaso Pareto nacque a Parigi il 15 luglio 1848 e morì a Céligny, Svizzera il 19 agosto 1923. Fu economista, sociologo e ingegnere.
Nacque da una famiglia genovese il cui padre, Raffaele Pareto, era un ingegnere e nobile esiliato in Francia per motivi politici. Dopo il ritorno in Italia con la famiglia nel 1852, Pareto si laureò in ingegneria a Torino nel 1870 e iniziò la carriera imprenditoriale, lavorando a Firenze come ingegnere straordinario presso la Società anonima delle strade ferrate e successivamente come direttore generale della Società delle Ferriere Italiane a San Giovanni Valdarno.
Fu un uomo poliedrico, con un profondo interesse per l'economia e la sociologia, che lo portarono a dedicarsi alla ricerca scientifica e alle battaglie liberali contro il protezionismo e l'influenza dello Stato.
Nel 1890 abbandonò la carriera aziendale per dedicarsi all'insegnamento universitario grazie anche all'influenza e all'amicizia di Maffeo Pantaleoni. Nel 1893 divenne professore straordinario all'Università di Losanna, succedendo a Léon Walras, figura che influenzò profondamente il suo pensiero economico.
La sua attività accademica fu intensa e prolifica: pubblicò opere fondamentali come il Manuale di economia politica (1906) e il Corso di economia politica (1909), nelle quali sviluppò concetti innovativi come l'"ottimo paretiano" e la teoria della distribuzione del reddito.
Nel campo della sociologia, la sua opera più importante è il Trattato di sociologia generale (1916), in cui analizzò le dinamiche delle élite e il funzionamento delle società.
Oltre ai contributi teorici, Pareto ebbe anche un ruolo politico e influente nella prima metà del Novecento, sostenendo idee liberiste e partecipando alle discussioni sulla politica italiana e internazionale, incluso l'incoraggiamento alla Marcia su Roma di Benito Mussolini.
Nacque da una famiglia genovese il cui padre, Raffaele Pareto, era un ingegnere e nobile esiliato in Francia per motivi politici. Dopo il ritorno in Italia con la famiglia nel 1852, Pareto si laureò in ingegneria a Torino nel 1870 e iniziò la carriera imprenditoriale, lavorando a Firenze come ingegnere straordinario presso la Società anonima delle strade ferrate e successivamente come direttore generale della Società delle Ferriere Italiane a San Giovanni Valdarno.
Fu un uomo poliedrico, con un profondo interesse per l'economia e la sociologia, che lo portarono a dedicarsi alla ricerca scientifica e alle battaglie liberali contro il protezionismo e l'influenza dello Stato.
Nel 1890 abbandonò la carriera aziendale per dedicarsi all'insegnamento universitario grazie anche all'influenza e all'amicizia di Maffeo Pantaleoni. Nel 1893 divenne professore straordinario all'Università di Losanna, succedendo a Léon Walras, figura che influenzò profondamente il suo pensiero economico.
La sua attività accademica fu intensa e prolifica: pubblicò opere fondamentali come il Manuale di economia politica (1906) e il Corso di economia politica (1909), nelle quali sviluppò concetti innovativi come l'"ottimo paretiano" e la teoria della distribuzione del reddito.
Nel campo della sociologia, la sua opera più importante è il Trattato di sociologia generale (1916), in cui analizzò le dinamiche delle élite e il funzionamento delle società.
Oltre ai contributi teorici, Pareto ebbe anche un ruolo politico e influente nella prima metà del Novecento, sostenendo idee liberiste e partecipando alle discussioni sulla politica italiana e internazionale, incluso l'incoraggiamento alla Marcia su Roma di Benito Mussolini.
Frasi di Vilfredo Pareto
Per ora abbiamo un totale di 4 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Per muovere i sentimenti e per dissimulare la realtà, giova che i termini non siano precisi.
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