Frasi di Marcel Proust



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L'istinto detta il dovere e l'intelligenza fornisce i pretesti per eluderlo.

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I paradossi di oggi sono i pregiudizi di domani.

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La fotografia acquista un po' della dignità che le manca quando cessa di essere una riproduzione della realtà e ci mostra cose che non esistono più.

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L'unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell'avere nuovi occhi.

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Lasciamo le belle donne agli uomini senza immaginazione.

6/49

Siamo costretti, per rendere la realtà sopportabile, a coltivare in noi qualche piccola follia.

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Quando si fa quel che si può, si fa quel che si deve.

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É più facile rinunciare ad un sentimento che perdere un'abitudine.

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Se sognare un poco è pericoloso, la sua cura non è sognare meno ma sognare di più, sognare tutto il tempo.

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Tutte le decisioni definitive sono prese in uno stato d'animo che non è destinato a durare.

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Le teorie e le scuole, come i microbi e i globuli, si divorano tra di loro e assicurano, con la loro lotta, la continuità della vita.

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Viviamo di solito nell'abitudine, con il nostro essere ridotto al minimo. Le nostre facoltà restano addormentate, riposando sui guanciali dell'abitudine: essa sa quello che c'è da fare e non ha bisogno di loro.

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Amore è spazio e tempo misurati dal cuore.

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L'amore è l'esempio lampante di quanto poco significhi per noi la realtà.

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Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici. Sono i premurosi giardinieri che fanno fiorire la nostra anima.

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La nostra personalità sociale è una creazione del pensiero degli altri.

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C'è una cosa dotata di una capacità d'esasperare che una persona non raggiungerà mai: un pianoforte.

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Capii soltanto che ripetere quello che tutti pensavano, non era, in politica, un segno d'infeiorità ma di superiorità.

19/49

Un'opera si crea da sola la sua posterità.

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La realtà è il più abile dei nemici. Lancia i suoi attacchi contro quel punto del nostro cuore dove non ce li aspettavamo e dove non avevamo preparato difese.

21/49

C'è una cosa ancora più difficile che costringersi a un regime: non imporlo agli altri.

22/49

La saggezza è un punto di vista sulle cose.

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Non soltanto l'educazione dei bambini, anche quella dei poeti si fa a suon di schiaffi.

24/49

Coloro che producono opere geniali, sono coloro che hanno avuto il potere, cessando bruscamente di vivere per se stessi, di rendere la propria personalità simile a uno specchio, nel quale la loro vita si rifletta.

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Il libro essenziale, il solo libro vero, un grande scrittore non deve, nel senso corrente, inventarlo, poiché esiste già in ciascuno di noi, ma tradurlo. Il dovere e il compito di uno scrittore sono quelli di un traduttore.

26/49

Le stranezze delle persone simpatiche riescono esasperanti, ma non c'è persona simpatica che non sia per qualche verso strana.

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Lo snobismo è una malattia grave dell'anima, ma localizzata e che non la guasta tutta.

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La sofferenza è una specie di bisogno dell'organismo di prendere coscienza di uno stato nuovo.

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Gli storici, se non hanno avuto torto di rinunciare a spiegare le azioni dei popoli con la volontà dei re, devono però sostituirla con la psicologia dell'individuo, dell'individuo mediocre.

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Il tempo che abbiamo quotidianamente a nostra disposizione è elastico: le passioni che sentiamo lo espandono, quelle che ispiriamo lo contraggono; e l'abitudine riempie quello che rimane.

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Non c'è donna il cui possesso sia tanto prezioso quanto quello delle verità che ci rivela facendoci soffrire.

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Spesso le donne ci piacciono soltanto a causa del contrappeso di uomini a cui abbiamo dovuto disputarle.

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Non si lusingano mai tanto i giovani come facendo loro la morale, dando loro importanza, facendosi trattare da reazionari.

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Il nostro amore della vita non è altro che una vecchia liaison della quale non ci sappiamo sbarazzare.

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Meglio sognare la propria vita che viverla, benché viverla sia ancora sognarla.

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Riceviamo dalla nostra famiglia così le idee di cui viviamo come la malattia di cui moriremo.

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I fatti non penetrano nel mondo dove vivono le nostre convinzioni, non le hanno fatte nascere, non le distruggono; possono infliggere loro le più costanti smentite senza indebolirle.

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Quel prolungamento, quella moltiplicazione possibile di sé stessi, che è la felicità.

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Non è affatto certo che la felicità giunta troppo tardi, sia esattamente la stessa la cui mancanza ci rendeva un tempo tanto infelici.

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Tutti siamo costretti, per rendere sopportabile la realtà, a tener viva in noi qualche piccola follia.

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I deboli sono dei duri che sono stati rifiutati, e i forti, i quali poco si curano d'essere rifiutati o accettati, sono i soli ad avere quella dolcezza che il volgo prende per debolezza.

42/49

Il genio artistico agisce come quelle temperature estremamente elevate che hanno il potere di dissociare le combinazioni di atomi e di raggrupparli in un ordine assolutamente contrario, rispondente a un tutt'altro tipo.

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Il pane spirituale che è un giornale, pane miracoloso, moltiplicabile, che è insieme uno e diecimila e resta lo stesso per ciascuno pur penetrando contemporaneamente, innumerevole, in tutte le case.

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Si leggono i giornali nello stesso modo come si ama: con una benda sugli occhi. Non si cerca di capire i fatti. Si ascoltano le dolci parole del capo redattore come si ascoltano le parole della propria amante.

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Ho sempre onorato quelli che difendono la grammatica o la logica. Ci si rende conto, cinquant'anni dopo, che hanno scongiurato grandi pericoli.

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Non c'è idea che non porti in sé la sua possibile confutazione.

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Ciascuno chiama idee chiare quelle che hanno lo stesso grado di confusione delle sue.

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L'uomo è l'essere che non può uscire di se stesso, non conosce gli altri se non in se stesso, e dicendo il contrario mente.

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Nelle persone immorali, le indignazioni morali sono forti non meno che nelle altre; soltanto, cambiano un po' d'oggetto.




Biografia di Marcel Proust