Frasi di Edmund Wilson



1/10

Oggi a malapena si distingue la recensione dall'annuncio pubblicitario: l'una e l'altro tendono a dare l'impressione che si fabbricano con la stessa regolarità capolavori e nuovi modelli d'automobili.

2/10

Non sopporto più di dover pagare per un'esplosione di allegria quando qualcuno viene a bere qualcosa, per poi ritrovarmi depresso e spento il giorno dopo, costretto ad andare in giro carponi.

3/10

Ogni opera d'arte è un trucco con cui l'artista manipola le apparenze.

4/10

Ho imparato a leggere i giornali con calma e a non odiare gli idioti di cui leggo.

5/10

In un certo senso, non si può mai leggere il libro che l'autore ha scritto originariamente e non si può mai leggere lo stesso libro due volte.

6/10

A un giovane poeta americano non si dovrebbe consigliare fin dall'inizio di rinunciare a tutto per la Musa, di isolarsi in campagna, di vivere alla giornata nel Greenwich Village o di scappare in Riviera. Non gli consiglierei nemmeno di diventare direttore di rivista o di lavorare in una casa editrice. Il poeta farebbe meglio a studiare una professione, a diventare banchiere o funzionario pubblico o persino a dedicarsi al cinema.

7/10

Non c'è niente di più demoralizzante di un reddito piccolo ma adeguato.

8/10

In tempi di disordini e tensioni, i fanatici svolgono un ruolo di primo piano; in tempo di pace, lo fanno i critici. Entrambi vengono fucilati dopo la rivoluzione.

9/10

Dal momento in cui un newyorkese si trova di fronte a una qualsiasi grande città europea, gli è impossibile fingere che la sua città non sia altro che una speculazione immobiliare senza scrupoli.

10/10

Una rivoluzione nelle immagini poetiche è in realtà una rivoluzione metafisica.




Biografia di Edmund Wilson