Frasi di Jean-Paul Sartre



1/46

Ogni parola ha delle conseguenze.
Ogni silenzio anche.

2/46

L'inferno sono gli altri.

3/46

L'enfer, c'est les autres.

4/46

Non facciamo quello che vogliamo e tuttavia siamo responsabili di quel che siamo.

5/46

L'uomo è condannato ad essere libero.

6/46

Ciò che non è assolutamente possibile è non scegliere.

7/46

La separazione tra teoria e pratica ebbe come risultato di trasformare questa in un empirismo senza principi e quella in un sapere puro e cristallizato.

8/46

La mia testa è un sabba e tu ne sei tutte le streghe.

9/46

Mediante la rivelazione del mio essere-come-oggetto per l'Altro comprendo il suo essere-come-soggetto.

10/46

Ogni esistente nasce senza ragione, si protrae per debolezza e muore per combinazione.

11/46

Come tutti i sognatori, ho confuso il disincanto con la verità.

12/46

Non voglio essere letto perché Nobel, ma solo se il mio lavoro lo merita.

13/46

Il mondo è iniquità; se lo accetti sei complice, se lo cambi sei carnefice.

14/46

Le monde est iniquité; si tu l'acceptes tu es complice, si tu le changes, tu es bourreau.

15/46

Non ci sono bambini "innocenti".

16/46

All'inizio, l'uomo esiste, si alza e compare sulla scena, solo in seguito definisce se stesso.

17/46

Qualche ora o qualche anno di attesa della morte è lo stesso, quando si è perduta l'illusione di essere eterno.

18/46

Gli uomini, bisogna vederli dall'alto.

19/46

Per ottenere una verità qualunque sul mio conto, bisogna che la ricavi tramite l'altro. L'altro è indispensabile alla mia esistenza, così come alla conoscenza che io ho di me.

20/46

Alle tre del pomeriggio è sempre troppo presto o troppo tardi per qualsiasi cosa tu voglia fare.

21/46

Passando di fallimento in fallimento, si raggiunge il progresso.

22/46

A che serve arrotare un coltello tutti i giorni se non lo si usa mai per tagliare?

23/46

Non credo che la felicità esista; credo che esista soltanto la gioia.

24/46

L'uomo è una passione inutile.

25/46

Io vedo l'avvenire. È là, posato sulla strada, appena un po' più pallido del presente.

26/46

Il lavoro migliore non è quello che ti costerà di più, ma quello che ti riuscirà meglio.

27/46

Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri a morire.

28/46

Per quanto riguarda gli uomini, non sono interessato a ciò che essi sono, ma a quel che possono diventare.

29/46

Quando Dio tace, gli si può far dire quello che si vuole.

30/46

Il mio peccato originale è l'esistenza dell'altro.

31/46

Siamo importanti solo nelle nostre decisioni.

32/46

L'esistenza precede l'essenza.

33/46

L'eleganza è quella qualità del comportamento che trasforma la massima qualità dell'essere in apparire.

34/46

Io non so approfittare dell'occasione: vado a caso, vuoto e calmo, sotto un cielo inutilizzato.

35/46

La società rispettabile credeva in Dio per evitare di doverne parlare.

36/46

Ci sono due specie di poveri, quelli che sono poveri insieme e quelli che son poveri da soli. I primi sono veri, gli altri sono soltanto dei ricchi che non hanno avuto fortuna.

37/46

Il più vile degli assassini è quello che ha dei rimorsi.

38/46

La pace non è né democratica né nazista: è la pace.

39/46

Quanto più assurda è la vita, tanto più insopportabile la morte.

40/46

Una vittoria descritta nei particolari, non si sa più che cosa la distingue da una sconfitta.

41/46

Non si fa quello che si vuole e tuttavia si è responsabili di quello che si è.

42/46

Si è sempre responsabili di quello che non si è saputo evitare.

43/46

Diffido dell'incomunicabile; è la radice d'ogni violenza.

44/46

Niente ci garantisce che la letteratura sia immortale. Il mondo può benissimo fare a meno della letteratura. Ma ancor meglio può fare a meno dell'uomo.

45/46

Il male è la sostituzione sistematica dell'astratto al concreto.

46/46

È vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei.




Biografia di Jean-Paul Sartre