Biografia di Giuseppe Garibaldi
Nazione: Italia
Giuseppe Maria Garibaldi nacque a Nizza, Francia il 4 luglio 1807 e morì a Caprera (OT) il 2 giugno 1882. Fu militare, politico, patriota, marinaio e scrittore.
Nacque da Domenico Garibaldi, originario di Chiavari e capitano di mare, e Rosa Raimondi, madre proveniente da Loano. Autodidatta, fin da giovane mostrò passione per la matematica, l'astronomia e la geografia, imparando l'arte nautica nel porto di Nizza e diventando marinaio nel 1821; aderì precocemente ai moti liberali del 1821 e nel 1833 si unì alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini, venendo condannato a morte in contumacia per cospirazione.
Esiliato, fuggì in America del Sud nel 1835, dove combatté nelle guerre civili uruguaiane e argentine. Nel 1839 conobbe la diciottenne Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, che dopo diverse peripezie divenne sua moglie e passò alla storia come Anita Garibaldi.
Nel 1843 fondò la Legione italiana con la celebre camicia rossa e ottenendo vittorie significative come quella di San Antonio del Salto nel 1846, maturando tattiche di guerriglia che lo resero noto come "l'Eroe dei Due Mondi".
Tornato in Europa nel 1848, partecipò alla Prima guerra d'indipendenza italiana e alla difesa della Repubblica Romana nel 1849 contro francesi e borbonici, riuscendo a fuggire dopo la caduta di Roma e vagando in esilio tra Stati Uniti e America Centrale fino al 1854, quando si stabilì a Caprera, isola sarda che coltivò come rifugio.
Nel 1859 comandò i Cacciatori delle Alpi durante la Seconda guerra d'indipendenza, ottenendo la Medaglia d'Oro al Valor Militare, mentre l'impresa suprema fu la Spedizione dei Mille nel 1860 da Quarto a Marsala, che con tattiche audaci conquistò Sicilia e Regno delle Due Sicilie, consegnando i territori a Vittorio Emanuele II nel celebre incontro di Teano e completando così l'unificazione del Regno d'Italia nel 1861.
Proseguì con la Terza guerra d'indipendenza nel 1866, conquistando il Trentino, ma fallì nel successivo tentativo di liberare Roma dal potere temporale e nella battaglia fu ferito ad una gamba. Questo fatto resta vivo ancora oggi in una canzoncina popolare che viene cantata al ritmo di una marcia dei bersaglieri.
Negli ultimi anni, eletto deputato nel 1874, propose riforme come la bonifica dell'Agro Pontino e la navigazione del Tevere, fondò la Lega della Democrazia e la Società Italiana per la Protezione degli Animali, aderendo alla Lega Internazionale della Pace. Scrisse inoltre un libro di memorie intitolato I Mille.
Garibaldi era religioso e cristiano, anche se era nemico giurato della Chiesa e del papa. Membro della massoneria, raggiunse il trentatreesimo grado del rito scozzese antico ed accettato, ricoprì anche il ruolo di Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia e fu favorevole all'ingresso delle donne in massoneria, tanto da iniziare sua figlia Teresita. Nel 1881 la sua carriera culminò con la carica di Gran Hyerophante del Rito di Memphis e Misraïm, che traeva origine dal più antico rito di Misraïm fondato da Cagliostro.
Nacque da Domenico Garibaldi, originario di Chiavari e capitano di mare, e Rosa Raimondi, madre proveniente da Loano. Autodidatta, fin da giovane mostrò passione per la matematica, l'astronomia e la geografia, imparando l'arte nautica nel porto di Nizza e diventando marinaio nel 1821; aderì precocemente ai moti liberali del 1821 e nel 1833 si unì alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini, venendo condannato a morte in contumacia per cospirazione.
Esiliato, fuggì in America del Sud nel 1835, dove combatté nelle guerre civili uruguaiane e argentine. Nel 1839 conobbe la diciottenne Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, che dopo diverse peripezie divenne sua moglie e passò alla storia come Anita Garibaldi.
Nel 1843 fondò la Legione italiana con la celebre camicia rossa e ottenendo vittorie significative come quella di San Antonio del Salto nel 1846, maturando tattiche di guerriglia che lo resero noto come "l'Eroe dei Due Mondi".
Tornato in Europa nel 1848, partecipò alla Prima guerra d'indipendenza italiana e alla difesa della Repubblica Romana nel 1849 contro francesi e borbonici, riuscendo a fuggire dopo la caduta di Roma e vagando in esilio tra Stati Uniti e America Centrale fino al 1854, quando si stabilì a Caprera, isola sarda che coltivò come rifugio.
Nel 1859 comandò i Cacciatori delle Alpi durante la Seconda guerra d'indipendenza, ottenendo la Medaglia d'Oro al Valor Militare, mentre l'impresa suprema fu la Spedizione dei Mille nel 1860 da Quarto a Marsala, che con tattiche audaci conquistò Sicilia e Regno delle Due Sicilie, consegnando i territori a Vittorio Emanuele II nel celebre incontro di Teano e completando così l'unificazione del Regno d'Italia nel 1861.
Proseguì con la Terza guerra d'indipendenza nel 1866, conquistando il Trentino, ma fallì nel successivo tentativo di liberare Roma dal potere temporale e nella battaglia fu ferito ad una gamba. Questo fatto resta vivo ancora oggi in una canzoncina popolare che viene cantata al ritmo di una marcia dei bersaglieri.
Negli ultimi anni, eletto deputato nel 1874, propose riforme come la bonifica dell'Agro Pontino e la navigazione del Tevere, fondò la Lega della Democrazia e la Società Italiana per la Protezione degli Animali, aderendo alla Lega Internazionale della Pace. Scrisse inoltre un libro di memorie intitolato I Mille.
Garibaldi era religioso e cristiano, anche se era nemico giurato della Chiesa e del papa. Membro della massoneria, raggiunse il trentatreesimo grado del rito scozzese antico ed accettato, ricoprì anche il ruolo di Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia e fu favorevole all'ingresso delle donne in massoneria, tanto da iniziare sua figlia Teresita. Nel 1881 la sua carriera culminò con la carica di Gran Hyerophante del Rito di Memphis e Misraïm, che traeva origine dal più antico rito di Misraïm fondato da Cagliostro.
Frasi di Giuseppe Garibaldi
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Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Libertà non fallisce ai volenti.
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