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La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca.
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La consuetudine sminuisce l'ammirazione.
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Il diritto spinto all'eccesso diviene torto, e l'arancia troppo strizzata sprizza umore amaro.
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All'uomo prudente giovano più i nemici che allo sciocco gli amici.
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Il saggio sa farsi dell'avversione altrui uno specchio più fedele che quello dell'affetto.
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Grande infelicità è non servire a nulla, ma non minore infelicità è servire a tutto.
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Quanto più una torcia fa luce, tanto più si consuma e tanto meno dura.
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È assai facile farsi cattiva fama, perché il male è sempre credibile e si fatica molto a cancellarlo.
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L'ignoranza è sempre rozza.
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L'uomo veramente grande non è mai meschino nel suo modo di fare.
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Nessuno può essere padrone di sé, se prima non si conosce.
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Come la virtù è premio a se stessa, così il vizio è punizione di se stesso.
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Le passioni sono come buchi attraverso i quali chiunque può vedere e conoscere l'animo di un uomo.
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Le cose non si considerano per quel che sono, ma per quel che appaiono.
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L'uomo prolisso è raramente saggio.
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La verità appartiene a pochi, l'errore invece è comune a molti.
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L'uomo saggio rifugge tanto dall'essere contraddetto quanto dal contraddire.
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Il successo nelle imprese è assicurato dalla padronanza di sé con cui si compiono.
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Ci sono individui composti unicamente di facciata, come case non finite per mancanza di quattrini. Hanno l'ingresso degno d'un gran palazzo, ma le stanze interne paragonabili a squallide capanne.
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Uno dei grandi privilegi della saggezza è quello di non scomporsi mai.
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La diligenza mette in atto rapidamente ciò che l'intelligenza ha maturamente pensato.
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Se uno riesce ad essere signore di se stesso, lo diverrà poi anche degli altri.
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Non si deve mettere in mostra in una volta sola tutto quello che si sa e si può, perché altrimenti il giorno appresso non si desta più meraviglia in nessuno.
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Nella vita, come nel gioco delle carte, è un grande vantaggio quello di essere i primi a giocare, perché a carte uguali si vince.
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È meno dannoso sbagliare nell'agire che essere indecisi e tergiversare sempre.
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Il cavillare può essere segno di ingegnosità, ma il saper trovare una via d'uscita dalle difficoltà è indice di intelligenza.
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Tutti gli sciocchi sono audaci.
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Un pizzico di arguzia è il condimento di ogni discorso.
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La cultura non sostenuta dal buon senso è raddoppiata follia.
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È facile ammazzare a volo l'uccello che si leva su dritto, ma non quello che devia continuamente.
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Il giocatore incallito non gioca mai la carta che l'avversario si aspetta, e tanto meno quella che desidera.
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Ottiene di più una mente mediocre grazie all'applicazione che un ingegno eccellente senza di essa.
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Ciò che costa poco vale anche poco.
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La speranza è la più grande falsificatrice della verità.
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La fortuna non è sempre e tutta opera del caso.
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Le verità che più ci importano ci vengono sempre dette a mezza bocca.
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Trovare per ognuno il punto debole è l'arte di piegare a proprio talento le altrui volontà.
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La perfezione non sta nella quantità, ma nella qualità.
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C'è chi stima i libri dal loro peso, quasi che si scrivesse per fare esercizio di braccia più che di ingegno.
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Non bisogna mai lasciare la porta aperta al più piccolo dei mali, perché dietro ad esso ne verranno molti altri, e maggiori, che stanno in agguato.
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Gli sciocchi si perdono perché non pensano.
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Ci sono alcuni che fanno gran caso di quello che importa ben poco, e poco caso di quel che vale molto.
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L'uomo prudente va con i piedi di piombo e preferisce peccare per difetto che per eccesso.
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Il bugiardo ha due mali: non crede e non è creduto.
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Il miglior rimedio di un male consiste spesse volte nel dimenticarlo, ma spesso ci si dimentica del rimedio.
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Saper dimenticare è dono di natura più che arte.
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Non c'è vendetta che valga quanto l'oblio, giacché esso basta a seppellire il nemico nella polvere del suo nulla.
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Impara a giocare la carta dell'indifferenza. È la più scaltra delle vendette. Perché vi sono molti di cui non avremmo saputo nulla se qualche loro nemico noto non ne avesse parlato. Non vi è vendetta come l'oblio, che seppellisce l'indegno sotto la polvere della sua nullità.
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La maturità di giudizio si riconosce dalla difficoltà di credere. Credere è cosa molto comune.