Biografia di Georges Clemenceau
Nazione: Francia
Georges Eugène Benjamin Clemenceau nacque a Mouilleron-en-Pareds, Francia il 28 settembre 1841 e morì a Parigi il 24 novembre 1929. Fu un politico.
Proveniva da una famiglia borghese, dove suo padre Benjamin, medico e militante repubblicano, lo educò ai valori democratici e anticlericali. Studiò medicina a Nantes e poi a Parigi dal 1862, immergendosi nella vita bohémien e sposando nel 1869 Mary Plum, da cui ebbe tre figli prima del divorzio nel 1876, un'unione segnata da difficoltà personali.
Partecipò attivamente alla vita politica parigina durante l'assedio prussiano del 1870, fu eletto sindaco del XVIII arrondissement e difese la Comune di Parigi senza aderirvi, guadagnandosi il rispetto come oppositore moderato.
Eletto deputato nel 1876 come radicale di estrema sinistra, si batté per l'amnistia dei comunardi e contrastò la politica coloniale in Tunisia e Tonkin, fondando nel 1880 il giornale La justice che lo rese noto come "Tombeur de ministères" per aver fatto cadere vari governi con le sue critiche implacabili.
Nel 1893 fu coinvolto nello scandalo di Panama, ma due anni dopo sostenne con forza l'Affare Dreyfus pubblicando "J'accuse" di Zola e difendendo il capitano ebreo contro l'antisemitismo dell'esercito.
Divenne senatore del Var nel 1902, fu ministro dell'Interno nel 1906 reprimendo le agitazioni operaie e nello stesso anno Presidente del Consiglio, istituendo il Ministero del Lavoro e approvando leggi sociali come il riposo settimanale.
Nel 1917 tornò al potere come Presidente del Consiglio durante l'ultimo anno della Grande Guerra, imponendo l'"unione sacra" tra partiti, visitando spesso il fronte e richiedendo una vittoria totale sulla Germania, guadagnandosi il titolo di "Padre della Vittoria".
Partecipò alla Conferenza di Parigi del 1919 con Woodrow Wilson e David Lloyd George, firmando il Trattato di Versailles e chiedendo pesanti riparazioni tedesche, ma perse la corsa alla presidenza della Repubblica nel 1920 ritirandosi dalla politica attiva.
Negli ultimi anni scrisse opere come Au soir de la pensée e divenne amico del pittore Claude Monet. Alla sua morte, venne sepolto nel cimitero pariginio di Père-Lachaise.
Proveniva da una famiglia borghese, dove suo padre Benjamin, medico e militante repubblicano, lo educò ai valori democratici e anticlericali. Studiò medicina a Nantes e poi a Parigi dal 1862, immergendosi nella vita bohémien e sposando nel 1869 Mary Plum, da cui ebbe tre figli prima del divorzio nel 1876, un'unione segnata da difficoltà personali.
Partecipò attivamente alla vita politica parigina durante l'assedio prussiano del 1870, fu eletto sindaco del XVIII arrondissement e difese la Comune di Parigi senza aderirvi, guadagnandosi il rispetto come oppositore moderato.
Eletto deputato nel 1876 come radicale di estrema sinistra, si batté per l'amnistia dei comunardi e contrastò la politica coloniale in Tunisia e Tonkin, fondando nel 1880 il giornale La justice che lo rese noto come "Tombeur de ministères" per aver fatto cadere vari governi con le sue critiche implacabili.
Nel 1893 fu coinvolto nello scandalo di Panama, ma due anni dopo sostenne con forza l'Affare Dreyfus pubblicando "J'accuse" di Zola e difendendo il capitano ebreo contro l'antisemitismo dell'esercito.
Divenne senatore del Var nel 1902, fu ministro dell'Interno nel 1906 reprimendo le agitazioni operaie e nello stesso anno Presidente del Consiglio, istituendo il Ministero del Lavoro e approvando leggi sociali come il riposo settimanale.
Nel 1917 tornò al potere come Presidente del Consiglio durante l'ultimo anno della Grande Guerra, imponendo l'"unione sacra" tra partiti, visitando spesso il fronte e richiedendo una vittoria totale sulla Germania, guadagnandosi il titolo di "Padre della Vittoria".
Partecipò alla Conferenza di Parigi del 1919 con Woodrow Wilson e David Lloyd George, firmando il Trattato di Versailles e chiedendo pesanti riparazioni tedesche, ma perse la corsa alla presidenza della Repubblica nel 1920 ritirandosi dalla politica attiva.
Negli ultimi anni scrisse opere come Au soir de la pensée e divenne amico del pittore Claude Monet. Alla sua morte, venne sepolto nel cimitero pariginio di Père-Lachaise.
Frasi di Georges Clemenceau
Per ora abbiamo un totale di 3 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Non c'è riposo per i popoli liberi.
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